Fiera di Francoforte 2019: una meravigliosa annata

Alla Fiera di Francoforte arrivano nuovi dati positivi per il mercato editoriale. Tutte flessioni positive, anche i nostri libri tradotti all’estero sono in continua crescita (sempre viva Elena Ferrante!)

La Buchmesse vede quasi 8.000 editori da oltre cento paesi. Torino riesce a registrare numeri altrettanto vertiginosi ma il prestigio della manifestazione (ormai storia per il mondo dell’editoria mondiale) è indiscusso e fonte di attenzione profonda. Di seguito i dati che animano il nostro mercato editoriale: un +9% di diritti venduti e un buon +5% nei primi otto mesi dell’anno per il giro d’affari editoriale.

Dopo quasi otto anni, il mercato editoriale italiano, vede aumentare anche il numero di copie vendute: +4% rispetto al 2018. Con questi numeri l’editoria italiana si presenta alla Buchmesse di Francoforte più forte sul piano internazionale, confermando inoltre la sua prima posizione tra le industrie culturali del Paese.

Il Presidente AIE Levi, commentando i dati straordinari dell’export rispetto al 2018, ha colto l’occasione per ricordare che l’Italia sarà l’ospite d’onore della prossima edizione 2021 della Fiera di Francoforte presentando un paese che ha ritrovato vigore nelle sue proposte letterarie e credibilità sul piano culturale internazionale.

 

2 pensieri riguardo “Fiera di Francoforte 2019: una meravigliosa annata

  1. Ciao Cinzia, Buongiorno
    E’ bello sapere di questi numeri, in crescita.
    Ma, almeno nel nostro Paese, il problema a mio avviso è la qualità della roba che si pubblica. La quantità ahimè non è rilevante o non dovrebbe esserlo.
    Ad esempio: è fortissimo il numero di ascolti delle trasmissioni della D’Urso… tanta roba.
    La qualità.. si commenta da sè.

    Allargandomi nel tema:
    Io rimpiango il libraio, quello che si toglieva le scarpe e si arrampicava sugli scaffali della libreria storica, quello che conosceva la roba che vendeva. Quello che sapeva cosa tu cercavi dopo le prime dieci parole e raramente sbagliava a darti il libro giusto. Adesso ogni tanto giro per i grandi store, Mondadori, Feltrinelli, tanto per occupare una pausa pranzo o vedere le novità. Il personale magari ieri lavorava alla telefonia, oppure vendeva vino per telefono… Chiedi qualcosa, guardano sul computer, ti dicono quando arriva ciò che cerchi e se vuoi prenotarlo. Stop. Tanto vale acquistare on line. Almeno si risparmia.
    Ho la mia libraia, la mitica signora Luisa, qui a Milano a due passi da Cadorna.
    Lei ancora si toglie le scarpe e si arrampica. Sa cosa cerchi e ogni tanto passi cacci dentro la testa per un saluto e di chiede: ho qualcosa per lei, o per suo marito se vuole dare un’occhiata. Ma è tanta fatica. Roba ormai di nicchia. Ma da proteggere. A Milano un paio di anni fa ha chiuso “La Tramite” storicissima (alcuni hanno pianto, letteralmente) e molte altre, dappertutto. Affitti alti, poco interesse, competizione dell’on-line ma forse dai grandi magazzini.
    Ecco, secondo me manca (anche) questo: l’amore per la casa del libro, per la Libreria, con la Elle maiuscola. Quella che te entri e ti invade l’odore dei libri.
    Ho letto, in un libro di Zafon questa frase che mi è piaciuta molto: ” entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare”.
    Ecco, ci manca questa voglia. E naturalmente la voglia di qualità. La voglia di portarsi addosso quell’odore..
    Un saluto

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